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publication: CIL 05, 08408 = InscrAqu-01, 00650 = IEAquil 00026
dating: 162 to 162         EDCS-ID: EDCS-01601229
province: Venetia et Histria / Regio X         place:
L(uci) Epid(i) L(uci) f(ilii) Tit[3]
inscription genus / personal status: tituli sepulcrales;  viri
material: lapis

comment Come già avvenuto per Plautius Aquilinus, anche in questo caso l’identificazione del personaggio non è senza problemi. Infatti, l’ipotesi che qui fosse menzionato il console del 125, avanzata da Lidio Gasperini, cui si deve l’integrazione qui proposta33, non fu accolta da Brusin, il quale pensava invece che si trattasse di un magistrato muni - cipale e riteneva che il console fosse del tutto estraneo ad Aquileia e viene respinta anche recisamente nella nuova edizione della Prosopographia35. Finora i due monumenti epigrafici sono stati studiati separatamente, giungendo per entrambi i casi a negare o comunque ad accogliere con qualche riserva l’identificazione dei personaggi che vi sono menzionati con i consoli del 125 e del 162. La prospettiva può cambiare se le due testimonianze vengano considerate insieme: l’una, infatti, sembra contribuire a una migliore comprensione dell’altra. Da un lato abbiamo, nella galleria di personaggi illustri inserita nella decorazione del porticato forense di Aquileia, una didascalia relativa a una statua che commemorava un L. Epidius Titius (Aquilinus ?), che evidentemente aveva acquisito meriti nella colonia aquileiese; dall’altra il monumento funerario della familia servile di un (L. Titius ?) Plautius Aquilinus, che con tutta evidenza aveva dei possedimenti nel territorio aquileiese. Personaggi di rango, dunque, ben radicati nella città e nel suo agro, che non dovrebbe essere troppo azzardato identificare con il console del 125 e con suo figlio, console nel 16236, anche se non sono compresi tra i senatori aquileiesi certi o probabili individuati da Alföldy e registrati da ultimo nel suo lavoro sulle élites dell’Italia settentrionale. Alla luce delle nuove acquisizioni, che sembrano fornire un più consistente argomento rispetto alla suggestione fondata sulla coincidenza onomastica – Plautius Aquilinus, infatti, avrebbe potuto anche risolversi in una semplice omonimia – l’identificazione del Plautius Aquilinus dell’iscrizione aquileiese con il console del 162 fu riproposta da Salomies e, con una certa prudenza, nella seconda edizione della Prosopographia, e considerata certa anche da Anna Maria Andermahr, che, proprio in base alla presenza di questo monumento, suppose che il senatore avesse delle proprietà anche nel territorio di Aquileia. (Zaccaria in: Pro Merito Laborum. Miscellanea Epigrafica per Gianfranco Paci, hg. S. Antolini – S. M. Marengo, Tivoli 2021, 669ff.).


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