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Schedae numerus: EDR183762


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Schedae numerus: EDR183762
Regio antiqua: Aem
Regio nostrae aetatis: I
Urbs antiqua: Ariminum
Urbs nostrae aetatis: Rimini
Locus inventionis: Rimini, ignoratur (vista per la prima volta a Rimini, casa di Ludovico Cortesi)
Locus adservationis: ignoratur, periit
Rerum inscriptarum distributio: cippus, terminus
Rei materia: lapis
Status tituli: tit. integer?
Scriptura: scalpro
Lingua: latina
Titulorum distributio: sepulcralis
Virorum distributio:
Editiones: CIL 11, 00533, Vill. (1)
Textus:
L(ocus) m(onumenti)
LC(---) T(---).
I(n) f(ronte) p(edes) XXX,
i(n) a(gro) p(edes) XXV.

Apparatus: Textus secundum (1).
(1) associa questa iscrizione a EDR183761 poiché le ritiene una possibile duplice lettura dello stesso monumento, in quanto esse presentano la medesima struttura, sono perdute e sono testimoniate una sola volta ciascuna da diversi autori.
EDR183761 è trascritta nel De patria Arimino inclyta di Sebastiano Bovio, p. 26 (ora pubblicato in Atti della Quarta giornata amaduzziana, 4 aprile 2004, Savignano sul Rubicone (FC) 2005, p. 67 (P. Delbianco)), risalente al 1543, nella parte finale dell'opera assieme ad altre sette iscrizioni di cui non è specificata la provenienza se non in modo generico con la formula "Arimini in diversis locis".
EDR183762 è trascritta nel De vetusta Arimini urbe et eius episcopis di Giacomo Villani (biblioteca Gambalunga, SC MS 174-177), f. 41' della fine del XVII secolo, ed è detta "in domo Ludovici Cortesi", erudito e librettista.
Considerando la differenza dei numerali, si tratta probabilmente di due cippi sepolcrali probabilmente male interpretati anche perché già rovinati, e poi perduti, forse reimpiegati secondo un percorso simile a EDR183759 (reimpiegato in città ma ora conservato), oppure portati dall'agro come EDR183760 (trovato in giacitura primaria poi perduto): si può quindi convenire con la tradizione locale fino a L. Tonini, Rimini avanti il principio dell'era volgare, Rimini 1848, p. 362, nrr. 72 (EDR183761) - 73 (EDR183762) che le considera due iscrizioni distinte.
L'area sepolcrale risulta misurare circa 8,9 x 7,4 metri per circa 65,8 metri quadrati: le misure indicate sono decisamente superiori rispetto a quanto concluso da A. Donati, Rimini antica. Il lapidario romano, Rimini 1981, p. 21 per cui l'area sepolcrale ad Ariminum aveva una superfice in media di circa 15 metri quadrati.

Tempus: 1 d.C. / 200 d.C.  (formulae)
Schedae scriptor: Giovanni ASSORATI2    Tempus schedae: 16-05-2022  (08-06-2022)


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